Santuario extraurbano di Hera Argiva

Il Museo Narrante di Hera Argiva si trova di fronte all’area archeologica dell’Heraion, alla foce del Sele, a otto chilometri da Paestum, ed è stato inaugurato nel novembre 2001.

Gli spazi espositivi sono allestiti all’interno della Masseria Procuriali, sede dell’Ente di Bonifica negli anni Trenta, dove vennero provvisoriamente conservati – a partire dal 1934 – i reperti portati alla luce da Paola Zancani Montuoro e Umberto Zanotti Bianco, che, tra mille difficoltà, diressero le prime campagne di scavo.

Contemporaneo alla fondazione della colonia di Poseidonia, agli inizi del VI sec. a.C., è l’impianto, presso la foce del fiume Sele, di un grande santuario extraurbano dedicato a Hera Argiva (Heraion), a 9 km dalla città.

Le fonti antiche fanno risalire l’edificazione del santuario alla presenza di Giasone, capo della spedizione degli Argonauti, ai quali si attribuiva la costruzione di numerosi santuari dedicati a Hera (il suo culto ha origine ad Argo). Questi santuari solitamente erano edificati in zone di confine. L’Heraion, in questo caso, costituiva il limite settentrionale del territorio di Poseidonia, con la funzione anche di luogo d’incontro e scambio con l’esterno: in particolare, con le comunità etrusche stanziate sulla riva opposta del fiume.

Il nucleo originario dell’area sacra era costituito da un “altare di ceneri”, intorno al quale vennero poi realizzati gli edifici di culto. Sui lati meridionale e settentrionale, tra il 580 e il 550 a.C., furono costruiti due edifici porticati (stoai), destinati ad accogliere i fedeli in visita al santuario, e le favisse (fosse) per la conservazione degli ex voto.

Manca, in questa prima fase di vita del complesso sacro, un vero e proprio tempio, anche se la ricchissima decorazione architettonica costituita dal ciclo delle metope arcaiche scolpite, ritrovate in sito e conservate al Museo Nazionale di Paestum, fa supporre la presenza nell’area di uno o più edifici monumentali.